Che si tratti di un mutuo o un prestito, non puoi non conoscere la differenza tra Tan e Taeg. Facciamo chiarezza tra questi due parametri fondamentali per calcolare interessi e costi di un finanziamento.
TAN e TAEG sono degli indicatori che sinteticamente e in percentuale riescono immediatamente a darti una visione generale dei costi che dovrai sostenere per rimborsare l’importo ottenuto dal tuo prestito.
Il TAN
TAN è l’acronimo di Tasso Annuale Nominale e sta ad indicare il tasso di interesse, espresso in percentuale e su base annua, applicato all’importo lordo del finanziamento.
Per fare un esempio veloce se richiedi 10.000 euro da restituire in 10 anni con Tan del 6%, ogni anno dovrai restituire alla banca un totale di 1.060 €, diviso in 12 rate mensili.
È un indicatore importante perché ti permette di conoscere l’ammontare della somma da restituire e di fare un calcolo della rata mensile da sostenere, ma non è un indicatore reale del costo del prestito perché non comprende le spese accessorie, e in caso di tasso variabile potrebbe cambiare in base alle variazioni dei mercati.
Infatti, bisogna fare una distinzione tra finanziamento a tasso variabile, nel quale il tasso di interesse viene calcolato in base all’indice Euribor (Euro Inter Bank Offered Rate) o al tasso BCE e finanziamento a tasso fisso, nel quale il tasso viene calcolato facendo riferimento agli indici Eurirs (Euro Interest Rate Swap), che rappresentano il tasso di interesse annuo medio applicato dalle banche europee alle operazioni di swap per durate superiori ad un anno, ai quali andrà sommato sempre lo spread stabilito dall’istituto.
Nei piani di ammortamento di prestiti e mutui l’interesse non viene rimborsato in un’unica soluzione ma suddividendolo in rate a scadenza.
Il TAEG
Il TAEG è il Tasso Annuo Effettivo Globale e comprende oltre al Tan tutti gli oneri da sostenere in relazione a un finanziamento (ad esempio le spese per di istruttoria, le spese di incasso della rata).
È un indicatore efficace per valutare la convenienza di un prestito perché sintetizza in percentuale il costo complessivo del credito e permette di fare paragoni veloci e immediati tra prestiti con durata simile. Infatti all’aumentare della durata del prestito, il Taeg aumenta. Questo perché pure considerando pari spese accessorie, rimane da considerare la quota di interessi maggiore da sborsare proprio per la maggior durata del prestito.
Gli enti finanziatori hanno l’obbligo di indicarlo in modo chiaro quando promuovono mutui e finanziamenti.
Il Taeg non deve mai superare il tasso di soglia per l’usura stabilito ogni trimestre dalla Banca d’Italia.
Cosa contiene il TAEG?
Il Taeg contiene tutti i costi relativi a un prestito/mutuo quindi il Tan, le spese di istruttoria e gestione della pratica di finanziamento, le spese di istruttoria dell’istituto di credito, le spese di incasso rata, il costo delle comunicazioni periodiche tra banca e cliente, le spese di mediazione creditizia.
Nel caso dei mutui, nel Taeg sono inclusi anche i costi delle assicurazioni obbligatorie (polizza scoppio e incendio) e della perizia effettuata da un tecnico della banca.
Da precisare che il Taeg non influisce in alcun modo sulla rata del prestito, esso è un indicatore virtuale per dare una visione chiara e immediata dei costi totali di un prestito.
La normativa
Tan e Taeg sono due valori che consentono al consumatore di effettuare una scelta consapevole tra le varie offerte di prestito presenti sul mercato.
Per questo il Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia prevede che gli annunci pubblicitari di prodotti di credito al consumo, qualora riportino il TAN o altre cifre relative ai costi del credito, devono altresì indicare le informazioni essenziali in forma chiara, concisa ed evidenziata rispetto al resto. Vanno, dunque, riportati tasso di interesse su base annua, spese che determinano il costo totale del credito, importo totale del credito o cifra massima che può essere messa a disposizione, durata del contratto, importo totale dovuto e ammontare delle singole rate (se possono essere determinate in anticipo) e dare al TAEG almeno la stessa evidenza di tutte le altre informazioni, oltreché fornire un esempio concreto che illustri le caratteristiche del finanziamento e indicare l’eventuale obbligo di sottoscrivere contratti per uno o più servizi accessori, a meno che i costi connessi al contratto non siano già inclusi nel TAEG.