Il mutuo variabile con cap permette di fissare una soglia massima relativamente ai tassi. Ecco quali sono vantaggi e svantaggi di questa forma di mutuo.
Sul mercato del credito esistono forme di mutuo differenti da quelle tradizionali. Si tratta di mutui che prevedono piani di ammortamento, per così dire, ibridi. Rappresentano, dunque, una sorta di compromesso tra mutui a tasso fisso e mutui a tasso variabile. Essi sono il mutuo a tasso misto e il mutuo variabile con Cap. Il nostro approfondimento odierno è dedicato proprio al mutuo a tasso variabile con Cap.
Che cos’è il mutuo variabile con Cap
Il mutuo a tasso variabile con Cap è un mutuo a tasso variabile con una piccola differenza rispetto a quest’ultimo. Innanzitutto, precisiamo che un mutuo a tasso variabile prevede che i tassi d’interesse sul finanziamento possano variare.
Tutto ciò può incidere sull’aumento o sulla diminuzione della rata mensile da pagare. Tutto dipende dall’andamento del mercato finanziario. Cosa determinato la crescita o il calo del tasso d’interesse? Parametro di riferimento sia per il variabile con Cap che per il mutuo variabile tradizionale è l’Euribor. Trattasi di un tasso che la Banca d’Italia provvede a stabilire ogni tre mesi.
I vantaggi
Ma qual è il valore aggiunto di ottenere un mutuo variabile con Cap? Il vantaggio sta nel poter fissare una soglia massima relativamente ai tassi. E’ un’opzione a tutela del consumatore che, dunque, con tale formula, si mette al riparo da possibili future sgradite sorprese. Quindi, anche nel caso in cui il tasso dovesse superare quella soglia, il cliente non ne sarà interessato e avrà valenza, nel calcolo degli interessi e delle successive rate, soltanto il tetto prestabilito.
Conclusione
In definitiva, il mutuo variabile con Cap può rappresentare una buona soluzione per chi voglia usufruire dei vantaggi del mutuo a tasso variabile, evitando che possibili oscillazioni dei tassi verso l’alto possano mettere in pericolo la restituzione del finanziamento.