Moratorie prestiti, in aumento le domande. Le domande hanno superato quota 2,7 milioni.
Le domande di adesione alle moratorie sui prestiti hanno superato quota 2,7 milioni, per un valore complessivo pari a 301 miliardi. Le banche, alla data del 16 ottobre, hanno accolto il 94% delle domande pervenute, il 3% è stati rigettato, l’altro 3% è ancora in via di valutazione.
Al Fondo di Garanzia per le PMI sono, invece, giunte domande per un valore superiore ai 96 miliardi da parte di micro, piccole e medie imprese.
Su 792 richieste pervenute tramite Garanzia Italia di Sace, è stata raggiunta una quota di prestiti garantiti pari a circa 16 miliardi di euro. Di questi, circa 7,8 miliardi di euro riguardano le prime quattro operazioni garantite attraverso la procedura ordinaria prevista dal Decreto Liquidità, relativa ai finanziamenti in favore di imprese di grandi dimensioni, con oltre 5000 dipendenti in Italia o con un valore del fatturato superiore a 1,5 miliardi di euro.
Le domande delle famiglie hanno riguardato prestiti per circa 95 miliardi di euro. Le banche hanno ricevuto circa 217 mila domande di sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa (noto anche come Fondo Gasparini), per un importo medio pari a circa 94 mila euro. Le moratorie dell’Abi e dell’Assofin rivolte alle famiglie hanno raccolto 548 mila adesioni, per un ammontare complessivo pari a circa 25 miliardi di prestiti.
Più in dettaglio, le domande provenienti da società non finanziarie rappresentano il 43% del totale, a fronte di prestiti per 194 miliardi. Per quanto riguarda le pmi, le richieste ai sensi dell’art. 56 del DL ‘Cura Italia’ (quasi 1,3 milioni) hanno riguardato prestiti e linee di credito per 156 miliardi. Le 59 mila adesioni alla moratoria promossa dall’Abi hanno riguardato 17 miliardi di finanziamenti alle imprese.
Quelli appena descritti sono alcuni dei risultati della rilevazione settimanale effettuata dalla task force costituita per promuovere l’attuazione delle misure a sostegno della liquidità adottate dal Governo per far fronte all’emergenza covid-19, cui partecipano il ministero dell’Economia e delle Finanze, ministero dello Sviluppo Economico, Banca d’Italia, Associazione bancaria italiana, Mediocredito centrale e Sace.