Facciamo chiarezza sul credito al consumo, cosa si intende, come funziona e come si valuta per una scelta consapevole e responsabile
Il credito al consumo ricomprende una serie di tipologie di finanziamento dedicate ai consumatori per l’acquisto di beni o servizi o per disporre di liquidità immediata.
Questo significa, dunque, che gli importi erogati con il credito al consumo non possono essere utilizzati per motivazioni professionali o imprenditoriali.
Pertanto, rientrano nella tipologia di credito al consumo tutti quei finanziamenti a breve termine che erogano prestiti da 200 a 75.000 € al consumatore come:
- Prestiti personali e cessioni del quinto, prestiti non finalizzati con versamento della liquidità direttamente al consumatore;
- Prestiti finalizzati collegati direttamente all’acquisto di un bene o servizio. In questo caso l’importo è versato direttamente al venditore che di solito ha una convenzione con l’Istituto di credito di riferimento;
- Carta di credito revolving, uno strumento di pagamento e prestito fino ad un limite massimo rimborsabile a rate con interessi;
- Apertura di credito in conto corrente, erogazione di una somma sul conto corrente dietro pagamento di una commissione e con l’obbligo di restituire le somme utilizzate con gli interessi.
Non rientrano nella tipologia di credito al consumo i finanziamenti a medio-lungo termine come i mutui.
Chi concedere il credito al consumo
In Italia i soggetti autorizzati a concedere credito al consumo sono le banche e gli intermediari finanziari iscritti all’OAM, l’Organismo degli agenti e dei mediatori creditizi. Questo significa che prima di procedere a firmare qualunque contratto di finanziamento, il consumatore è tenuto a verificare per sua tutela che il finanziatore a cui si è rivolto sia iscritto negli appositi elenchi.
Chi può richiedere il credito al consumo
Tutti i privati possono richiedere un credito al consumo purché rispettino i requisiti anagrafici e reddituali previsti e dimostrino di avere affidabilità creditizia. Questo significa che devono dimostrare all’Istituto di Credito la capacità di rimborsare il prestito ottenuto e i relativi interessi alle scadenze stabilite nel contratto.
I consumatori che in passato hanno avuto qualche disguido finanziario, protesto o iscrizione nelle liste dei cattivi pagatori, possono comunque accedere al credito al consumo. Infatti, la cessione del quinto, grazie alla sicurezza della rata trattenuta sullo stipendio o pensione e alle polizze obbligatorie per legge, è un prestito accessibile anche ai cattivi pagatori e protestati.
Come funziona
Il credito al consumo, dunque, si configura come una forma di finanziamento concessa ai consumatori per l’acquisto di un bene o servizio o per disporre di liquidità per le proprie esigenze.
Per ottenere un prestito il consumatore si obbliga non solo alla restituzione dell’importo ricevuto con i relativi interessi (TAN) ma anche a sostenerne i costi accessori, ossia le spese per l’apertura e la gestione della pratica, eventuali assicurazioni, ecc.
I costi complessivi del prestito sono indicati dal TAEG (Tasso Annuale Effettivo Globale), un indicatore espresso in percentuale e su base annua. Il TAEG è l’indicatore che permette al consumatore di confrontare più offerte di prestito a parità di durata ed importo e di scegliere quella più conveniente.
La tutela del consumatore
Il credito al consumo prevede una specifica tutela del consumatore per garantire una scelta di prestito informata e consapevole.
A tal fine il Codice del Consumo prevede l’obbligo di una serie di comunicazioni precontrattuali che siano il più possibile chiare e comprensibili.
In particolare il D.lgs. 141/2020, in attuazione della Direttiva Europea 2008/48/CE ha previsto l’obbligo di consegnare al consumare prima della firma del contratto il Modulo SECCI. Trattasi di un documento che riporta in forma chiara e sintetica tutte le informazioni necessarie per permettere il confronto tra diverse offerte di credito e fare una scelta davvero sostenibile rispetto alle proprie capacità.