Chi fa da garante di un prestito personale si assume l’impegno di intervenire, in caso di problemi, al posto del debitore. Ecco chi può fare da garante e quali sono i rischi da considerare.
Quando si tratta di accendere un prestito personale, gli istituti di credito potrebbero non considerare sufficienti le garanzie presentate da chi ha fatto domanda per l’accesso al finanziamento. Questo, però, non significa che automaticamente la richiesta di prestito debba essere rigettata. Infatti, la banca potrebbe concedere il finanziamento, a condizione che vi sia un garante.
Chi è il garante di un prestito personale
Abbiamo anticipato quanto possa essere determinante la figura del garante ai fini dell’ottenimento di un prestito. Trattasi di colui che, apponendo la firma sul contratto di finanziamento, si pone a garanzia dello stesso.
Quali documenti servono
Chi ha accettato di fare da garante per un’altra persona, al fine di consentire a quest’ultimo di ottenere un finanziamento, deve mostrare all’ente erogante alcuni documenti, tra cui:
- Carta d’Identità;
- Codice fiscale;
- Ultime buste paga (per lavoratori dipendenti) oppure cedolino della pensione (per i pensionati);
- Ultime dichiarazioni dei redditi.
Qualora a fare da garante non sia una persona fisica ma un libero professionista o un’impresa, ecco i documenti necessari:
- Carta d’identità e codice fiscale del legale rappresentante;
- Modello unico dell’amministratore e dei soci (in caso di società);
- Visura camerale;
- Ultimo bilancio.
Chi può fare da garante
Spesso, si tende a pensare che solo un parente stretto del beneficiario del finanziamento possa fare da garante. In realtà, le cose non stanno esattamente così. È chiaro che potrebbe essere molto più facile per chi cerca un prestito ottenere la firma di garante di un familiare.
La banca, però, sotto questo aspetto, non pone particolari vincoli. Infatti, gli istituti di credito tendono ad effettuare una valutazione approfondita sul garante, per cercare di capire qual è il suo passato sotto il profilo creditizio e quali sono i suoi requisiti economici. Per assurdo, anche un conoscente o un amico del richiedente potrebbe fare da garante.
Quali sono gli obblighi e i rischi del garante
Fare da garante è un’operazione che, inevitabilmente, comporta alcuni rischi. È bene, infatti, essere informati su cosa si rischia nel caso in cui il finanziamento non venga rimborsato.
In particolare, chi fa il garante si assume l’impegno di rimborsare le rate del prestito qualora il debitore non sia più in grado di farlo. Diventa, dunque, fondamentale per il garante accertarsi che il debitore sia una persona di fiducia ma soprattutto informarsi sulla sua situazione economica.
Tra l’altro, il contratto di prestito con garante, in genere, prevede la sottoscrizione di una fidejussione. Il garante farebbe bene ad informarsi sulle condizioni applicate al contratto di fideiussione. Inoltre, è nel suo interesse scegliere, se possibile, una fideiussione che offra condizioni non molto rigide.
Infine, il consiglio che ci sentiamo di dare a chi si appresta a fare da garante di un prestito personale è di controllare lo stato dei pagamenti ed accertarsi della regolarità da parte del debitore nel versamento delle rate mensili.
Cosa succederebbe al garante se il prestito non venisse pagato?
Essendo lui stesso il soggetto a garanzia del finanziamento, in caso di insolvenza del debitore, è proprio il garante a dover rimborsare le rate del finanziamento. Per la banca, si tratta di un semplice passaggio di testimone. Qualora il debitore originario non rispetti l’impegno assunto, l’istituto di credito non potrà fare altro che rivalersi sul garante.
Per giunta, al garante conviene rispettare l’impegno assunto e pagare le rate del prestito. In caso contrario, infatti, la banca tenderà ad “attaccare” l’intero patrimonio del garante, con la conseguenza che i suoi beni saranno messi a disposizione dell’ente erogante, fino a quando non si arriverà ad una situazione tale per cui la banca sia riuscita a rientrare dal denaro prestato.